Vita da Cane
Un breve racconto su un insostituibile compagno di vita
"Vivere accano ad un animale significa soprattutto questo: sopravvivere a parti di bellezza della nostra vita, sopravvivere per loro, in un certo senso attraverso loro. Sono come dei figli a cui il destino ci obbliga a sopravvivere”.
Questo è il piccolo stralcio di un libro che abbiamo amato molto qui in Ciam, si intitola “Il Cane e il filosofo – Lezioni di vita dal mondo animale”, scritto da Leonardo Caffo e edito da Mondadori.
La storia di Pepe, il cane di Edo, ma soprattutto il mondo visto dagli occhi di Pepe.
Quante volte ci siamo interrogati su cosa vedano, sentano e percepiscano loro.
“Gli manca la parola” spesso sentiamo dire, come se la parola fosse il pezzetto mancante, fosse l'aspetto deficitario, fosse la falla.
Senza considerare invece l'universo di colori e di sfumature presenti nei loro sguardi, nei loro movimenti, nei loro silenzi, nelle attese e nelle presenze festose.
Indagare la loro vita è complesso tanto quanto indagare l'animo umano e certo non può essere l'articolo di un blog a chiarire tanto meraviglioso mistero.
Noi qui possiamo solo fare quello che facciamo nella vita accanto a loro: provare ad interpretare ed essere testimoni di creature tanto comuni quanto straordinarie, che abbiamo avuto la fortuna ed il privilegio di avere accanto.
Il cane, attraverso i tempi e i cambiamenti
Un'evoluzione durata secoli, quella che ha attraversato il cane. Prima intorno le caverne abitate dagli uomini per poi passare alle battute da caccia, i greggi, i traini e le guerre. Una strada lunghissima quella percorsa, prima di arrivare a prendere forse l'unico posto corretto, quello al nostro fianco.
Quello della coabitazione su questa terra fatta di rispetto ed amore.
Una delle testimonianze più accurate del rapporto tra uomo e cane è datata 1300; si tratta del “Livre de Chasse” di Gaston Phoebus, in cui emerge chiaramente il tema della caccia.
Basta aspettare appena un secolo però, per notare un cambiamento significativo in una miniatura di Duc de Berry dove i cani posseggono un altro aspetto, quello della compagnia, che nel Rinascimento si afferma di diritto.
Nel 1547 siamo di fronte al primo trattato di veterinaria, a cura di Sforzino da Carcano, e nello stesso periodo Isabella d'Este fa celebrare ad i poeti di corte la scomparsa della sua amata cagnolina Aura.
Da Tiziano a Caravaggio passando per il Bernini la figura del cane si afferma anche nell'arte come immagine sempre presente nelle rappresentazioni di corte e della quotidianità, a riprova del fatto che ormai il legame tra uomo e cane è stato sancito trovando conferma definitiva in tutto il 1800.
Il cane al cinema
Arriva il '900, ed arriva il cinema come strumento di narrazione visiva del mondo e dunque arrivano anche i cani sugli schermi.
Nel 1923, fece la sua comparsa sul grande schermo un film dal titolo “Where the north begins”, nel cast c'era un pastore tedesco.
Questo cane era stato abbandonato in un canile anni prima, ed era stato salvato e portato in America da un soldato, Lee Duncan, il quale aveva insegnato al cane alcuni numeri di abilità.
Quel cane, salvato in Francia dai bombardamenti durante la prima guerra mondiale, era quello che noi tutti conosciamo come Rin Tin Tin.
Nel 1943 un altro grande protagonista appare sugli schermi. Un pastore scozzese che diventa il protagonista di un film ambientato durante la grande depressione tra l'Inghilterra e la Scozia. Parliamo di Lessie, nell'omonimo “Torna a casa Lessie”, dove un cane affronta mille peripezie per tornare a casa dal suo padroncino.
Arrivano gli anni '90 e precisamente nel 1992 esce il primo “Beethoven”, il film in cui un San Bernardo goffo e simpaticissimo ne combina di tutti i colori. Il primo di 6 film e di innumerevoli cartoni animati.
Arrivano al cinema anche storie vere, come quella di Hachiko, l'Akita che ha commosso il mondo con la sua storia di fedeltà ed amore fino a “Belle e Sebastien”, prima film poi famosissimo cartone animato sul finire degli anni '80.
“Io e Marley”, il fortunato film tratto dal Best Seller del giornalista John Grogan uscito nel 2008, è a tutt'oggi uno dei film più guardati, e racconta l'intera vita tra guai e infinito amore di un Golden Retriver e della famiglia nella quale cresce.
Sarebbero tantissimi i film da citare, questi sono solo alcuni esempi, dove i cani hanno avuto un ruolo centrale impersonando la fiducia, il rispetto e l'amore incondizionato e libero.
Cani straordinari
Partiamo dicendo che ognuno di loro lo è straordinario, già per il fatto stesso di passare accanto a noi la loro vita, già per il fatto di esserci e di accettare di buon grado ogni nostra stranezza o malumore. Già per il fatto di non vivere nel rancore e nel risentimento come spesso accade a noi. Già per il sol fatto di vivere il presente con leggerezza e apertura, senza ieri, senza domani, senza possesso o gelosia. Vivere l'oggi, applicando forse il più grande paradigma delle filosofie di tutti i tempi: il tanto famoso, quanto difficile “qui ed ora”.
Già questo basterebbe per destinarli ad un Olimpo di creature elette, di esseri viventi semplicemente in una sola parola “straordinari”.
La storia però ci ha consegnato storie incredibili, storie che raccontano più delle parole che i nostri cani non pronunciano.
La storia di Salty ad esempio, il Labrador che durante il tragico 11 Settembre a New York salvò letteralmente la vita del suo padrone.
Salty era il cane di Omar Eduardo Rivera, un uomo affetto da cecità di cui il Labrador era il cane guida. Rivera prestava servizio nella Torre 1 del World Trade Center, quando il primo dei due aerei colpì l'edificio.
Mentre le urla iniziavano a diffondersi Salty iniziò ad abbaiare forsennatamente, così da richiamare a sé il suo padrone per portarlo in salvo. Lo scortò per tutti i 71 piani fino a raggiungere la strada proprio prima del crollo, lo guidò fino alla metropolitana e poi a casa.
Gli salvò la vita.
Oppure potremmo raccontarvi la storia di Khan, il Dobermann che ha salvato da morte certa la sua padroncina Charlotte nel 2007. Ci troviamo in Australia, e mentre Khan e la bambina erano intenti a giocare in cortile, si ritrovano davanti ad un pericolosissimo Serpente Bruno Reale.
Khan ha letteralmente trascinato via la bambina, facendosi addirittura mordere pur di salvarle la vita.
O ancora la storia di Whizz, un meraviglioso Terranova protagonista di innumerevoli salvataggi in acqua, talmente tanti da essere insignito dal Daily Mirror dell'Animal Hero Award, un concorso che si occupa di premiare i cani che si cimentano in imprese straordinarie.
Questi e molti altri sono i cani che quotidianamente ci salvano la vita in maniera letterale o metaforica, ricordandoci quanto hanno da insegnarci e quanto noi da imparare.
Questo articolo è dedicato a Brida, Errichetta e tutti i cani con cui abbiamo, anche solo per un momento, avuto il privilegio di camminare a fianco, e a cui siamo costretti a sopravvivere nelle distanze e negli abbandoni ma nonostante questo, pieni di meraviglia ricevuta che non se ne andrà.
Questo articolo è per tutti voi, compagni di vita dei cani.
Vi chiamano impropriamente “padroni”, ma noi lo sappiamo che “compagni” è la parola giusta e che forse l'unica cosa che apparterrà a qualcuno, è un pezzo del vostro cuore. Un pezzo, apparterrà per sempre al cane che avete avuto vicino.