Volevo un gatto nero, nero, nero...
Dall'Antoniano indietro fino al Medioevo, per scoprire questa pantera in miniatura
“Volevo un gatto nero, nero, nero Mi hai dato un gatto bianco Ed io non ci sto più”.
Era il 1969 e all'undicesima edizione dello Zecchino D'oro, Cino Tortorella aka Mago Zurlì dichiarava vincitrice Vincenza Pastorelli, una bimba di soli quattro anni, con la canzone “Volevo un gatto nero”.
Nel testo l'elegante felino nero è al centro dei desideri della bambina che arriva per lui a rifiutare il “gatto bianco”. Come immaginerete però, lunga è stata la storia attraverso i secoli del gatto nero, troppo spesso al centro di superstizioni e credenze infondate.
La superstizione del gatto nero
Dopo un relativamente lungo periodo di fortuna con gli Antichi Egizi, in cui i gatti neri venivano considerati emissari terreni della Dea Bastet, ci addentriamo nel periodo più buio per questo felino che ha avuto spiacevoli strascichi attraverso i secoli: Il Medioevo.
In questo periodo i felini svolgevano un ruolo fondamentale nella conservazione del cibo data la loro abilità nel cacciare i topi, enormi minacce per le provviste. Sembrerebbe quindi inspiegabile come possa essersi insinuata questa credenza considerata la pratica utilità del gatto.
La superstizione del gatto nero nacque a causa di alcuni scrittori dell'epoca che paragonarono la caccia del gatto con il topo a quello del demonio con le anime dei peccatori: fu così che si diffuse questa falsa credenza che abbracciava tutto il regno felino ed in particolare il gatto nero a causa del suo mantello scuro come la notte.
Nel XIII sec. questa credenza divenne sempre più radicata, associandolo alle streghe ed ai riti di adorazione del diavolo, superstizione rinforzata a causa del loro carattere indipendente e molto distante invece dall'incondizionata fedeltà del cane.
Per sapere di più sulla storia del gatto puoi leggere il nostro articolo cliccando QUI.
Queste false credenze, seppur smorzate, durarono secoli in tutto l'Occidente, portando a pensare che se un gatto nero ci attraversasse la strada questo potesse essere portatore di sventura, oppure sognare un gatto nero, considerato presagio di calamità.
In Oriente la situazione era notevolmente diversa, dove i gatti, a prescindere dal loro colore erano amati, rispettati e considerati invece simboli di saggezza e fortuna.
Insomma, come la storia ci insegna, la maggior parte delle superstizioni sono state costruite dall'uomo stesso, a discapito in questo caso del mondo animale.
Il gatto nero, un mondo di razze da scoprire
Il gatto nero, come dice la denominazione stessa, è caratterizzato da un manto nero, anche se a volte alcune zone del corpo possono essere marrone scuro, bruno rossastro, oppure tendente al blu. Queste sfumature, che di solito sono più visibili nell’addome, vengono messe in risalto dalla luce del sole.
Altrettanto belli sono gli occhi che solitamente assumono sfumature gialle di un colore molto simile all’ambra dovuto all’alta concentrazione di pigmento di melanina.
Con l'espressione gatto nero però indichiamo il colore ma non la famiglia di appartenenza, visto che molte sono le razze che annoverano tra le loro particolarità il manto nero: vediamo insieme quelle principali.
Il Gatto nero Bombay
Il Bombay è il gatto nero per antonomasia con il suo aspetto che ricorda quello di una piccola pantera. Si tratta di una razza originaria degli Stati Uniti, risultato dall’incrocio tra il gatto Burmese ed il gatto Americano a pelo corto.
Il gatto nero Bombay ha i caratteristici occhi dorati ed è caratterizzato da un flebile miagolio. Ha un carattere mansueto ed è molto legato alla vita casalinga ed alla famiglia ma, se da un lato adora la compagnia degli umani, difficilmente tollera la presenza di altri gatti, al contrario potrebbe andare molto d’accordo con i cani.
Adora giocare e per questo è considerato un'ottima compagnia per i bambini.
Il Gatto nero Persiano
Tra i persiani esiste il gatto nero, un felino elegante originario appunto della Persia che ha un aspetto molto forte e robusto, la testa tonda e larga ed un naso schiacciato.
Il colore degli occhi del persiano nero è estremamente particolare assumendo i toni dell'arancio caldo e, sotto la luce del sole, color rame.
La caratteristica di questa razza di gatto nero persiano è il pelo folto e lucente dal colore pieno e profondo. Compagno fedele e affettuoso una volta presa confidenza, ma inizialmente può dimostrarsi sospettoso e distante con chi non conosce, al contrario invece è molto socievole con gli altri gatti fin da subito.
Il Gatto Nero Devon Rex
Anche nella razza Devon Rex ci sono esemplari dal pelo nero.
Presentano un corpo snello e forte e sono caratterizzati da una testa leggermente triangolare con un muso corto ed i cuscinetti portabaffi molto prominenti. Le orecchie sono ampie ed aperte alla base, necessitando quindi di una cura particolare durante la toeletta ed il pelo risulta molto morbido, corto ed ondulato.
È un felino dotato di un buon carattere che tende per natura a fidarsi. Amante delle comodità e della compagnia non apprezza particolarmente la solitudine, preferisce invece la compagnia e le coccole.
Ci sono poi tantissime altre razze in cui possiamo trovare le eleganti sfumature del nero come il gatto nero Angora, il Siberiano tipico della steppa russa, il grande e possente Maine Coon, ed infine lo Sfinx.
Questo voleva essere solo un piccolo spaccato su questo meraviglioso esemplare che è stato per secoli bannato a causa di infondate credenze e superstizioni.
Basta credere che i gatti neri portano sfortuna...poveri micetti neri!
Continuaci a seguire per approfondimenti storici e non solo sul regno animale!