Comunicare con il cavallo: un mondo da scoprire
Il dono della relazione tra uomo e equino
Una leggenda greca racconta che un giorno Nettuno, in un momento di furore, scagliò il suo tridente a terra e da lì, da quella frattura, ne uscirono i cavalli.
Per il mondo arabo invece questo splendido animale nacque dal soffio di Allah nel deserto, che soffiò con amore dentro al vento del sud.
Se invece ci atteniamo alla scienza, il cavallo non è altro che il diretto discendente dell'Eohippus, un cavallo primitivo poco più grande di un cane che si nutriva di tenere foglie e dimostrava un carattere docile.
Qualunque sia la storia legata alla sua nascita, il cavallo è al nostro fianco fin dalla notte dei tempi e, più di altri animali domestici, è stato coinvolto come aiuto nei lavori pesanti, per gli spostamenti e come compagno di vita.
La relazione tra uomo e cavallo non ha solo alimentato la letteratura degli ultimi secoli ma ha arricchito la nostra vita profondamente:
il cavallo, infatti, è tra gli animali più usati nella pet-therapy. Il particolare rapporto che si sviluppa tra cavallo e cavaliere è capace in alcuni casi di alleviare o addirittura risolvere problematiche di natura psicologica e soprattutto infantile.
In questo articolo proveremo a spiegare come comunicare con il cavallo e come interagire con lui in maniera più consapevole. Inoltre, vedremo attraverso quali segnali il tuo destriero esprime il suo stato d’animo e, in sostanza, come si fa a capire se un cavallo ti vuole bene!
Lentezza e tranquillità, due ingredienti fondamentali per interagire con il cavallo
Per iniziare ad aprire una relazione con il cavallo, la prima cosa che ti consigliamo è la calma.
Il cavallo è infatti un animale profondamente recettivo ed un grande lettore del linguaggio corporeo. Il primo contatto con il cavallo dovrà essere lento e lasciare spazio anche a lui, osservandone i comportamenti.
Ai gesti tranquilli e misurati, deve essere abbinato un tono di voce pacato. Questo servirà sia a tranquillizzare il proprio cavallo che ad iniziare a far sì che lo stesso prenda confidenza con il tuo tono di voce.
È infatti anche grazie alla voce che stabilirai un contatto ed una relazione con lui: ricorda che per sua natura il cavallo è una preda e quindi predisposto alla fuga vivendo la nostra presenza come quella di un predatore.
La cosa migliore, quindi, è iniziare la relazione con un atteggiamento completamente opposto, mostrando tranquillità, serenità, ed utilizzando movimenti lenti.
Ascolto e osservazione per comunicare con il cavallo
Comunicare con il cavallo significa imparare a dialogare con lui in uno scambio reciproco: non siamo solo noi a lanciare messaggi che il cavallo imparerà a decodificare e comprendere, ma lo stesso procedimento avviene in maniera inversa.
Se da una parte infatti poco prima spiegavamo l'importanza della nostra voce quando iniziamo a stabilire una relazione con il cavallo, anche il cavallo “ci parla” a suo modo.
Nel caso del cavallo però, più che alla sua “voce” o ai suoi nitriti, sono i suoi movimenti che ci parleranno e ci racconteranno di lui.
Dovrai quindi essere in grado di scrutare i movimenti del corpo del cavallo. Si tratta di una comunicazione reciproca, che si serve anche del linguaggio del corpo.
Se ad esempio ti trovi ad entrare all'interno di un recinto o di un paddock devi sicuramente evitare camminate sicure nella direzione del cavallo ed uno sguardo fisso: questi comportamenti verranno percepiti da lui come una minaccia e spingeranno l'animale a ritrarsi. Noterai dapprima le sue orecchie diritte in segno di attenzione, ma subito dopo una delle due orecchie si sposterà lateralmente manifestando timore e inizierà ad indietreggiare.
A questo punto anche tu diventerai più nervoso, stabilendo così un circolo vizioso in cui i tuoi sentimenti verranno percepiti dal cavallo rafforzando ancora di più il suo istinto alla fuga.
Se al contrario invece entrerai nel paddock o nel recinto in maniera rilassata, camminando lentamente e senza guardare negli occhi il cavallo, troverai un atteggiamento differente: magari punterà le orecchie verso di te dimostrando la sua attenzione e potrebbe anche volgere una delle due orecchie da un lato come a volersi allontanare, ma a questo punto sarà il tuo comportamento a farsi diverso.
Puoi indietreggiare allontanando lo sguardo ed aspettare qualche istante, quando le orecchie torneranno di nuovo in posizione ricominciare l'avvicinamento e ripetere lo schema ogni volta che vedrai il cavallo insicuro.
Questo, oltre ad essere un esempio di comunicazione positiva, potrebbe portare ad un lento avvicinamento del cavallo stesso a te.
In questo modo lo avrai osservato, ascoltato e rispettato. Tutto quello che farai dopo sarà sicuramente favorito da questo approccio costruttivo.
Come parlare con i cavalli: creare un legame attraverso la routine
Il canale comunicativo con il cavallo si basa principalmente sulle modalità non verbali, proprio quelle che normalmente vengono trascurate e su cui si ha uno scarso controllo.
Questo significa che i tuoi messaggi trasmettono un contenuto conscio e inconscio, ma che la parte maggiormente percepita dal cavallo è proprio quella inconscia e non verbale.
Naturalmente, anche le sue risposte saranno di questa natura e rappresentate da gesti.
Per costruire una relazione che vada oltre la fase di avvicinamento di cui abbiamo appena parlato, sarà fondamentale la presenza e la routine: maggiormente efficace sarà la tua comunicazione con lui quanto più sarà ripetuta nel tempo. Il livello di complicità che hai con un cavallo che conosci da più tempo è diverso da quello che riscontreresti con altri cavalli che incontri per la prima volta.
Routine e abitudine rafforzeranno i comportamenti ed il legame, e ti faranno notare cambiamenti sostanziali nel suo rapporto con te.
Inizierà a riconoscere la tua voce e dopo questa familiarità potrai fargli scoprire anche i diversi toni che utilizzerai per comandi differenti.
La tua calma nell'avvicinarti con il tempo potrà essere sostituita da un normale passo verso di lui e la sua incertezza sostituita dal venirti incontro.
Gran parte della relazione con il cavallo, inoltre, si basa sul contatto fisico. Noterai con il tempo che sarà lui a cercarlo, magari sfiorandoti il naso o cercando le tue mani ed un aspetto fondamentale sarà dato proprio dal contatto in cavalcata.
Gli esperti affermano infatti che maggiore sarà il contatto e la presenza fisica, più profonda sarà la relazione. Questo vuol dire, ad esempio, che anche nei momenti di pausa durante la cavalcata i cavalieri più esperti continuano ad eseguire dei micro-movimenti in sella mantenendo la briglia sciolta.
Il cavallo traduce questi movimenti come un segnale di presenza ed interpreta la briglia sciolta come un segnale di fiducia come a dire “io ci sono, tu sei libero”.
Come si fa a capire se un cavallo ti vuole bene ed è felice?
Come già spiegato, la maggior parte della comunicazione del cavallo passa dai suoi gesti. Il cavallo può avere tanti modi di comunicare i suoi stati d'animo attraverso il suo corpo.
• Partiamo dalla sua posizione nello spazio. Infatti, se il cavallo si avvicinerà a te e ti camminerà o trotterà incontro, rappresenterà già la sua felicità nel vederti.
• Un altro indicatore è rappresentato dalla posizione del collo: vedere il cavallo che si abbassa verso di te con il suo collo cercandoti è un chiaro segnale che esprime affetto.
• Una curiosità è poi il significato di un gesto che può essere fatto dal cavallo e che nel mondo umano ha tutt'altro significato: un cavallo che sbuffa è solitamente felice e si trova in un momento di grande serenità.
Al di là di questi piccoli indicatori, siamo certi che con il tempo e l'andare avanti della relazione non ti sarà difficile capire quando un cavallo è felice o quando un cavallo ti vuole bene.
Il mondo del cavallo è un mondo vasto e misterioso, dove però è centrale la relazione con l'uomo. Speriamo di averti lasciato almeno le informazioni primarie per iniziare una relazione con un cavallo che, come abbiamo spiegato, si basa sul rispetto e sulla reciprocità. Una relazione con il mondo animale dove da sempre si sente una connessione particolare ed un legame che sembri andare oltre quello a cui siamo abituati.
Prova a sperimentare qualcuno dei consigli che hai ricevuto, siamo sicuri che con pazienza e costanza, presto potrai dire che il tuo cavallo ti ha riservato molte sorprese:
“Io ricordo benissimo, che nella mia infanzia, andavo spesso a consolarmi nella stalla, e con le piccole braccia, cingevo il grande collo di una cavalla e sussurravo i miei crucci nelle sue orecchie.”
Adriana Zarri
da “La gatta Arcimbolda ed altre storie”